Leoni per agnelli
Titolo originale: Lions for Lambs
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 91'
Regia: Robert Redford
Cast: Tom Cruise, Robert Redford, Meryl Streep, Derek Luke, Michael Peña, Peter Berg, William Mapother, Tracy Dali, Jennifer Sommerfield, Rustee Rutherford
All'interno di un'unica giornata, vengono narrati tre episodi che mettono in correlazione tre personaggi. Il primo ci dice di un giovane e rampante senatore repubblicano che riceve nel suo ufficio al Congresso una nota giornalista televisiva per indurla a sostenere un suo piano militare in Afghanistan che, anche se verrà pagato a prezzo di molte vite umane, sarà per lui e per i suoi un'occasione di propaganda sicura. La giornalista ribatte tutte le sue affermazioni e sarebbe pronta a non stare al gioco se, tornata in redazione, non finisse per cedere alle esigenze della sua rete. Intanto un docente universitario tenta, forse invano, di convincere all'azione il suo allievo migliore, preoccupato invece solo di problemi pratici e di ragazze. Mentre, all'opposto, in Afghanistan, due ex allievi di quel docente, pur da lui sconsigliati, sono partiti volontari e lasciano la vita proprio in una di quelle azioni che, a tavolino, il senatore aveva programmato per i suoi fini.
Interessante il fatto che ogni personaggio cerchi di influenzarne un altro a riprova del fatto che prendere una solida posizione in una democrazia è impresa non facile. La regia, in senso pratico, di Redford, si riduce al minimo, senza distrarre e senza spettacolarizzare l'immagine.
Il pubblico americano non ha gradito Leoni per agnelli che è rimasto pochissimo nella classifica dei primi dieci film visti, e in posti di retroguardia. Ancor meno tenera la stampa internazionale: gli aggettivi più comuni sono stati "noioso" e "deludente". Non sono affatto d'accordo. Certo: ciascuno, dal cinema, ha il diritto di aspettarsi quel che crede; però il giorno in cui tra blockbuster, cartoon e fantasy con fate e animali parlanti, non ci fosse più posto per film come questo, sarebbe un giorno triste.
Leoni per agnelli non è un film da dibattito, è «il» dibattito. Semina dubbi, ma non si esime dall'indicare una possibile via d'uscita: il ritorno all'impegno. Inutile criticare la classe dirigente, inutile inveire contro Bush e i repubblicani al potere se non si ritorna a impegnarsi e a credere nei valori fondativi dell'America.
Molto impegnati in un copione affidato soprattutto al dialogo, i protagonisti fanno spettacolo a sé gareggiando in bravura: Cruise ambiguo e opportunista, Streep vigile e coraggiosa, Redford idealista a dispetto del pessimismo della ragione.
Voto: 4/5
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 91'
Regia: Robert Redford
Cast: Tom Cruise, Robert Redford, Meryl Streep, Derek Luke, Michael Peña, Peter Berg, William Mapother, Tracy Dali, Jennifer Sommerfield, Rustee Rutherford
All'interno di un'unica giornata, vengono narrati tre episodi che mettono in correlazione tre personaggi. Il primo ci dice di un giovane e rampante senatore repubblicano che riceve nel suo ufficio al Congresso una nota giornalista televisiva per indurla a sostenere un suo piano militare in Afghanistan che, anche se verrà pagato a prezzo di molte vite umane, sarà per lui e per i suoi un'occasione di propaganda sicura. La giornalista ribatte tutte le sue affermazioni e sarebbe pronta a non stare al gioco se, tornata in redazione, non finisse per cedere alle esigenze della sua rete. Intanto un docente universitario tenta, forse invano, di convincere all'azione il suo allievo migliore, preoccupato invece solo di problemi pratici e di ragazze. Mentre, all'opposto, in Afghanistan, due ex allievi di quel docente, pur da lui sconsigliati, sono partiti volontari e lasciano la vita proprio in una di quelle azioni che, a tavolino, il senatore aveva programmato per i suoi fini.
Interessante il fatto che ogni personaggio cerchi di influenzarne un altro a riprova del fatto che prendere una solida posizione in una democrazia è impresa non facile. La regia, in senso pratico, di Redford, si riduce al minimo, senza distrarre e senza spettacolarizzare l'immagine.
Il pubblico americano non ha gradito Leoni per agnelli che è rimasto pochissimo nella classifica dei primi dieci film visti, e in posti di retroguardia. Ancor meno tenera la stampa internazionale: gli aggettivi più comuni sono stati "noioso" e "deludente". Non sono affatto d'accordo. Certo: ciascuno, dal cinema, ha il diritto di aspettarsi quel che crede; però il giorno in cui tra blockbuster, cartoon e fantasy con fate e animali parlanti, non ci fosse più posto per film come questo, sarebbe un giorno triste.
Leoni per agnelli non è un film da dibattito, è «il» dibattito. Semina dubbi, ma non si esime dall'indicare una possibile via d'uscita: il ritorno all'impegno. Inutile criticare la classe dirigente, inutile inveire contro Bush e i repubblicani al potere se non si ritorna a impegnarsi e a credere nei valori fondativi dell'America.
Molto impegnati in un copione affidato soprattutto al dialogo, i protagonisti fanno spettacolo a sé gareggiando in bravura: Cruise ambiguo e opportunista, Streep vigile e coraggiosa, Redford idealista a dispetto del pessimismo della ragione.
Voto: 4/5