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Il cinema... visto da www.viabonanno24.it
21
Titolo originale: 21 Nazione: USA Anno: 2008 Genere: Drammatico Durata: 125' Regia: Robert Luketic Cast: Kevin Spacey, Laurence Fishburne, Kate Bosworth, Jim Sturgess, Liza Lapira, Sam Golzari, Aaron Yoo, Jack McGee, Kal Thompson, Rebecca Marshall Ispirato ad una storia vera, 21 racconta le gesta di Ben Campbell, brillante studente del Mit che, per raggranellare i soldi necessari a pagarsi l'università, decide di unirsi a un gruppo scelto di cervelloni che ogni settimana, dotati di false identità, saccheggiano i casinò di Las Vegas grazie alla loro abilità nel gioco del Blackjack, guidati da Micky Rosa, un geniale e ben poco ortodosso professore, capace di elaborare un sistema infallibile per vincere, basato su segnali e conteggi matematico-probabilistici applicati al gioco. In realtà non è provato che la conoscenza delle carte uscite sia garanzia di vittoria anche perché, proprio per prevenire questa eventualità, un consistente mazzetto di carte ad ogni giro non viene mai messo in gioco. Comunque credo che meriti un serio esame la tendenza a fare film lunghi. Prendiamo questo film: sarebbe, e fino a un certo punto è, uno spettacolo vivace, scattante e coinvolgente. Ma poi fatica e gira e rigira su se stesso per raggiungere il traguardo finale dei suoi inutili 125 minuti, una durata francamente eccessiva, almeno in relazione alla quantità di eventi e colpi scena presenti nella storia. L'intrigo è comunque piacevole e, anche se di suspense ce n'è poca, il film non annoia per nulla anzi incuriosisce lo spettatore che alla fine è divertito dai trucchetti messi in scena dalla banda di giovani cervelloni guidati dal bravissimo Kevin Spacey. Quel che ne esce è un film leggero, senza pretese, che tutto sommato offre un piacevole intrattenimento. Voto: 3½/5
L'amore non basta
Titolo originale: L'amore non basta Nazione: Italia Anno: 2008 Genere: Drammatico Durata: 84' Regia: Stefano Chiantini Cast: Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo, Ivan Franek, Marit Nissen, Alessandro Haber, Andrea Pietrantoni, Emanuela Scipioni, Carlo De Ruggieri Una pellicola che purtroppo non convince e dalla quale forse era lecito attendersi qualcosa di più concreto e valido. Le difficoltà del rapporto di coppia, la separazione, le incertezze dell’amore, sono certamente temi interessanti e attuali, ma che il film non analizza e non affronta con il piglio giusto, cadendo a tratti nella banalità e nella scontatezza narrativa. La sceneggiatura ha evidentemente non pochi problemi narrativi: per parecchi tratti infatti, la storia risulta "slegata", incomprensibile, lasciando quasi lo spettatore in una sorta di confusione mentale. Il diario, oggetto di ri-unione per la coppia, ma anche il computer, dove Angelo, scrive e riscrive la sua storia, in una sorta di flash back in tempo reale, sono punti un pò misteriosi, che invece di chiarire, deviano la trama e ne "disturbano" la comprensione, già non facile. Rocco Papaleo, nella veste di attore–guida, è un altro personaggio poco sviluppato, che finisce per fare la figura, un pò stopposa, del Grillo Parlante in giacca e cravatta. Giovanna Mezzogiorno regge da sola la scena, dando un’altra bellissima prova d’attrice: purtroppo non si può dire lo stesso per Alessandro Tiberi, qui monotono, per niente incisivo e poco comunicativo. Poco ritmo, poca passione (di quella se ne trova davvero poca traccia), chiudono il quadro di un film: per fare un film non è l'amore, è l'ambizione e la sola presenza della straordinaria Giovanna Mezzogiorno che non bastano. Voto: 2/5
Oxford Murders - Teorema di un delitto
Titolo originale: The Oxford Murders Nazione: Spagna Anno: 2008 Genere: Thriller Durata: 107' Regia: Álex de la Iglesia Cast: Elijah Wood, John Hurt, Leonor Waitling, Julie Cox, Burn Gorman, Anna Massey, Jim Carter, Charlotte Asprey Martin è un giovane studente americano con la passione per la matematica e per un teorico in particolare, il professore di logica Seldom. Giunto ad Oxford per conoscerlo, prende alloggio presso un'anziana ed eccentrica signora, la quale, due giorni dopo, viene trovata morta nel suo soggiorno. È solo il primo di una serie di omicidi e il primo di una misteriosa sequenza di segni da decifrare, che l’assassino lascia dietro di sé, vittima dopo vittima. L'impianto è quello del giallo classico, in cui il mistero viene chiarito dall’investigatore di turno attraverso la logica e le idee si esprimono nel conflitto tra studente e professore che hanno opposti atteggiamenti nei confronti del mondo e della conoscenza. Il ragazzo è convinto che la realtà abbia una essenza matematica, che l'uomo sia assolutamente in grado di conoscere la verità con i propri meccanismi mentali, che la matematica sia uno strumento perfetto per distinguere il falso dal vero. Il professore è anziano, privo di ogni fiducia, nichilista e cinico, convinto che esista una dissociazione insanabile tra la materia ed il pensiero puro, che la logica sia un'illusione e il caso un destino. Questo fa sì che, secondo lui, sia impossibile pure venire a conoscere il nome e l'agire dell'assassino. Meno male che l'assassino della vecchia signora c'è, e viene alla fine identificato: senza troppa suspence né soddisfazione, veramente. Nonostante la premesse ottime e discretamente originali, caratterizzate da una presenza invadente della matematica e della logica (con la serie di Fibonacci, i simboli pitagorici e l'ultimo teorema di Fermat) il regista infatti ci impartisce una perfetta lezione su come si rovina un discreto best seller giallo/accademico facendoci rimpiangere non sia finito in mani hollywoodiane. Il risultato è un film lento con un tono da burletta che una rozza musica d'angoscia tenta invano di riscattare e stucchevoli atmosfere da Codice da Vinci presocratico. Voto: 2½/5
Riprendimi
Titolo originale: Riprendimi Nazione: Italia Anno: 2008 Genere: Commedia Durata: 93' Regia: Anna Negri Cast: Alba Caterina Rohrwacher, Marco Foschi, Leonardo Bono, Damiano Bono, Valentina Lodovini, Alessandro Averone La storia narra di due documentaristi che vogliono girare un film per internet sul precariato nello spettacolo ma, seguendo la neofamiglia formata da un attore e una montaggista e non abbandonandoli mai (sul lavoro, in casa, in camera da letto, mentre litigano, parlano di politica, vedono gli amici, passeggiano o piangono) il baricentro si sposta su coppia, tradimento, abbandono, insomma scene di un matrimonio in crisi. L'assunto generale è che chi è precario nel lavoro lo diventa anche nella vita. Per evitare che il complicato concetto sfugga alla comprensione del pubblico, Anna Negri usa i due video-documentaristi (in realtà ulteriori protagonisti, precari, affamati e sentimentalmente sbandati) per fare da coscienza critica di ciò che vediamo, evitando quindi allo spettatore anche l'unico barlume di sforzo cerebrale. La regista non ha molto di nuovo nè di particolarmente originale da dire ma sa come dirlo e così il risultato è un film piacevole e decisamente godibile, anche se alcune trovate risultano non solo inverosimili ma anche talvolta un po' discutibili. Voto: 3/5
La rivincita di Natale
Titolo originale: La rivincita di Natale Nazione: Italia Anno: 2003 Genere: Commedia/Drammatico Durata: 99' Regia: Pupi Avati Cast: Diego Abatantuono, Gianni Cavina, Alessandro Haber, Carlo Delle Piane, George Eastman Quasi vent’anni dopo, i cinque accaniti pokeristi di Regalo di Natale si ritrovano per la Rivincita di Natale intorno al tavolo verde. Stessa notte natalizia, stessi personaggi, stessi interpreti: Diego Abatantuono, Carlo Delle Piane, Gorge Eastman, Alessandro Haber e Gianni Cavina. E anche stesso furore, stesse ostilità, tensioni, diffidenze, antipatie, truffe. Intanto fuori nevica, le vie di Bologna luccicano nel gelo e Natale sembra moltiplicare la solitudine, la malattia, i duri rapporti familiari, le malinconie. Se una partita di poker è sempre una resa dei conti con se stessi e con il passato, questa partita conclusa 17 anni prima e ora riaperta avrà esiti sensazionali. Diretto e interpretato bene, il film perde però un po' del mordente che aveva nel primo episodio: rimane comunque valido anche se, per chi aveva amato il primo capitolo, resta un po' di rammarico. Voto: 3/5
Improvvisamente l'inverno scorso
Titolo originale: Improvvisamente l'inverno scorso Nazione: Italia Anno: 2008 Genere: Documentario Durata: 80' Regia: Gustav Hofer, Luca Ragazzi Cast: Gustav Hofer, Luca Ragazzi, Veronica Pivetti (voce) Luca e Gustav sono giovani, belli, hanno un buon lavoro e stanno insieme da più di otto anni. Hanno superato tranquillamente la crisi del settimo anno ma, all'inizio del 2007, si ritrovano ad affrontare un'emergenza ben più grossa che supera i limiti del privato. L'8 febbraio il governo italiano propone una legge sulle coppie di fatto, i famosi DICO (Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi). A sedere sulla cattedra legislativa degli autori ci sono il Ministro Barbara Pollastrini e Rosy Bindi. Luca e Gustav, consapevoli dell'importanza dell'evento, decidono di prendere una telecamera digitale e andare in strada a intervistare la gente per capire meglio cosa sta succedendo. Il film comincia mostrando la quotidianità della loro vita di coppia: la colazione al mattino, la lettura del giornale, il lavoro e gli hobby, compresi i litigi e gli screzi che tutti i conviventi (sposati e celibi, omosessuali ed etero) conoscono perfettamente. Poi la macchina da presa si sposta sulla legge in questione. Tutti i 14 articoli dei DICO, dal diritto di assistenza in caso di malattia alla successione nel contratto di locazione, sono spiegati in modo semplice e chiaro (forse per la prima volta in un modo così efficace!) con intere sequenze in stop-motion: le persone sono cartoni animati, la casa è di cartone, Speedy Gonzales è uno straniero e il "piccolo principe" è un extracomunitario. La voce narrante di Veronica Pivetti lega insieme gli avvenimenti, dalla proposta iniziale dei DICO all'insabbiamento finale della legge. Decreto che, dopo svariate discussioni in Senato e numerose manifestazioni popolari pro e contro, è svanito nel nulla. O meglio. Si è prima trasformato in CUS (che sta per Contratto di Unione Solidale) e poi si è perso definitivamente nei corridoi di Palazzo Madama. La cosa grave è che nessun politico, se escludiamo la Pollastrini, lo sta più cercando. Sin qui si è riso: toni brillanti, da commedia. Dopo Luca e Gustav intervistano componenti della Militia Christi, partecipano alla fiaccolata di un gruppo di estrema destra e chiedono ai manifestanti del Family Day che cosa pensano dei DICO. Molti ruotano attorno all'idea che l'omosessualità è una devianza naturale, una malattia da curare" e che i gay «sono un problema, sono pericolosi», seguendo una linea preoccupante di omofobia aggressiva. Gli autori del documentario si rivelano due fuoriclasse, capaci di narrare la fatica del loro viaggio stando attenti a non scordarsi l'ironia e i paradossi della vita (e il regista, che ho avuto il piacere e la fortuna di sentir parlare alla presentazione della pellicola è davvero simpatico e in gamba). Il film è veramente un gioiello: peccato che, ovviamente, non l'abbiamo mai visto e mai lo vedremo nelle sale cinematografiche. Voto: 4/5
Tutta la vita davanti
Titolo originale: Tutta la vita davanti Nazione: Italia Anno: 2008 Genere: Commedia Durata: 117' Regia: Paolo Virzì Cast: Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Claudio Fragasso, Elena Arvigo Laureata in filosofia, Marta saluta il ragazzo che va in America per un master. Lei ha studiato a Roma, ma è siciliana e si reca dalla madre malata. Di nuovo in città constata che tutte le sue domande di lavoro sono state rifiutate. Le resta un posto di telefonista in un Call Center, part time a 400 euro, e qualche ora da baby sitter. E si trova al centro di un'avventura dagli aspetti surreali. Inquadrate come militari, sottoposte a stressante concorrenza, le ragazze vengono allettate a vendere oggetti inutili mediante snervanti telefonate. Marta scopre di essere una delle migliori, ma è testimone anche delle sconfitte di molte colleghe, e occupa il tempo libero in ricerche per un saggio che quel lavoro le suggerisce. Prendendo spunto da "Il mondo deve sapere", libro della blogger sarda Michela Murgia, giovane neolaureata sarda che con ironia e sdegno ha confidato al mondo del web le sue allucinate esperienze in un call center, Paolo Virzì ha costruito un film corale, una commedia più agra che dolce non tanto e non solo sul lavoro precario dei ventenni telefonisti a contratto cococo, esplorando con gli occhi di Marta l'inferno di questo precariato con tutta la vita davanti. E lo fa con lo spirito comico e amaro che da sempre lo contraddistingue. Accentuando stavolta i toni tragicomici e grotteschi da commedia nera, il regista toscano dà vita a un'opera matura e agghiacciante, che racconta un'Italia dolce e amara, che commuove e angoscia lasciandoci con un groppo in gola, come quell'ovosodo che non andava né su né giù. Il film oltre a essere molto piacevole, ha spessore, forza. Alla fine, nell'Italia raccontata da Virzì c'è poco da ridere e molto da rimboccarsi le maniche, come Marta insegna. Voto: 3½/5
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