Fotoracconto: una cena da chef!
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4 novembre 2006: mi sveglio la mattina con un pensiero fisso. Il libro che Fabio mi ha regalato quando mi sono trasferito per venire a studiare a Pisa è rimasto inutilizzato nella libreria troppo a lungo: è giunto il momento di darmi da fare! Così chiamo Tommaso e gli propongo di improvvisarci chef per una sera e di organizzare una cena ad altissimo livello. Nel giro di poche ore scegliamo tre ricette e ci mettiamo all'opera... ma prima, operazione fondamentale: LA SPESA! Tappa veloce (mica tanto) alla Coop di Cisanello ed ecco il risultato!
La rapida spesa ci viene a costare 203 euro e 44 centesimi... mica male! Ma del resto, si sa, i cuochi di alto livello hanno bisogno di ingredienti di altissima qualità e noi non vogliamo affatto essere da meno. A nostra difesa va comunque detto che non tutto venne utilizzato quella sera ma la maggior parte della spesa andò a riempire la mia dispensa di cibarie che mi durarono più di un mese!
Questa è solo la pastasciutta... figuriamoci il resto! Le ricette che avevamo scelto per la nostra cena erano le seguenti: carbonara di zucchine alla menta, involtini di melanzane con pecorino e braciole di maiale al vino rosso. In breve il primo era una semplice (si fa per dire) pasta alla carbonara in versione vegetariana, con l'aggiunta di zucchine e menta. Il secondo invece era costituito da dei deliziosi involtini di carne di maiale con ripieno di di pecorino filante, accompagnato da alcune frittelle di melanzane arrotolate attorno a una strisciolina di pecorino. Il dolce era stato acquistato già pronto alla Coop, del resto... mica potevamo fare tutto noi, no?
Appena rientrati dal supermercato, ci mettiamo subito al lavoro. Tommaso inizia a dedicarsi al piatto che più lo appassionerà nel corso dell'intera serata, ovvero le braciole di maiale. Prima affettiamo la carne a fette sottili, poi la disponiamo su un tagliere. Dopo una spruzzata di sale e pepe, si procede alla creazione del ripieno: una piccolissima fettina d'aglio, qualche cubetto di pecorino semistagionato e una o due foglie di prezzemolo. Nella foto Tommaso è intento a infilzare con gli stecchini gli involtini appena realizzati. Finora tutto sembra procedere per il meglio!
Nel frattempo io mi dedico alla preparazione del contorno: dopo aver tagliato le melanzane le metto a perdere la loro acqua amarognola nel lavandino. Poi leggo nel libro che le melanzane appena tagliate, prima di essere fritte, andranno passate in un composto formato da pangrattato e gherigli di noce. Dopo aver cercato sul vocabolario cosa sono i gherigli di noce (sembra una battuta ma l'ho fatto davvero!), armato di martello (figuriamoci se in una casa di studenti fuori sede si trova uno schiaccianoci) inizio a spaccare le noci per estrarne i gherigli (dal De Mauro: parte interna commestibile della noce, costituita da due cotili carnosi e ricchi d’olio, rivestiti da una pellicola amara). Dopo questa impegnativa operazione, passo alla successiva, ancora più ardua: ovvero quella di tritare le noci, senza disporre di una mezzaluna o di qualsiasi altro oggetto che potesse assolvere allo scopo. Con un coltello seghettato e tanta tanta pazienza, nel giro di una mezzora porto a termine il mio lavoro... che soddisfazione!
Intanto continua la preparazione delle braciole di maiale: si comincia con un classico soffritto di cipolle... fin qui roba da ragazzi per due cuochi navigati come noi!
Nel frattempo, libro alla mano, io concludo la preparazione delle melanzane: dopo averle passate nel pangrattato e nei gherigli di noce, sono pronte per essere fritte e mangiate! Nel piattino si possono notare i dadi di pecorino pronti per essere infilati al centro della melanzana fritta, una manciata di basilico tritato e un mazzetto di erba cipollina che verrà usata per legare i nostri involtini una volta terminati (tutto da ricetta, ovviamente!). Ma a un occhio attento non potranno sfuggire le zucchine già tagliate a strisce sottili pronte per essere cotte insieme alla pasta! Intanto, tra un piatto e l'altro, si inizia a sorseggiare un po' di buon vino rosso, lo stesso che useremo per la cottura della carne.
Il momento è quanto mai delicato: dopo aver soffritto la cipolla, finalmente mettiamo sul fuoco la carne col vino rosso e con la passata di pomodoro. Quando per 5 euro comprai tre padelle antiaderenti avrei dovuto pensare che forse avrebbero avuto qualche svantaggio, come per esempio il fatto che sono talmente sottili che riuscire a non far bruciare la roba sul fuoco è un'impresa decisamente ardua... ma, torno a dire, due esperti culinari come noi di certo non si fanno impressionare da queste piccolezze! In fondo l'aspetto non è poi così male, no?
Ed ecco che il sugo inizia lentamente a restringersi e i nostri involtini di braciole iniziano ad assomigliare (seppure molto lontanamente) all'immagine presente nel manuale di cucina! Ancora qualche minuto e le braciole saranno pronte per essere mangiate: si riveleranno essere appena un po' bruciacchiate ma tutto sommato buone! Decisamente approvate... un applauso a Tommaso!
Ormai manca poco... siamo pronti per sederci a tavola! La pasta è già sul fuoco e il suo sugo è ormai pronto: un po' di panna, un pizzico di noce moscata, qualche fogliolina di menta fresca (astutamente rimpiazzata da un cucchiaino di menta secca visto che la menta fresca nei supermercati di Pisa sembra essere una rarità), uova, parmigiano e zucchine... ed ecco pronta la nostra carbonara vegetariana! Intanto le melanzane stanno già friggendo! Ecco un'immagine della tavola imbandita, si fa per dire!
Ed ecco pronti anche gli involtini di melanzane fritte con pecorino e basilico: ovviamente l'idea del libro di legarli con l'erba cipollina non ha avuto molto successo, più che altro perchè i rametti di erba cipollina si spezzavano e si apriva tutto. Un involtino però siamo riusciti a legarlo come diceva la ricetta e "casualmente" proprio a quello abbiamo fatto la foto! ;-) Come si dice in questi casi, "l'immagine è puramente indicativa e potrebbe non riprodurre fedelmente il prodotto" ovvero... non aspettatevi che anche gli altri siano usciti così bene!
E finalmente anche la pasta è pronta: nell'immagine si assiste alle fasi finali. Ormai resta solo da unire la pasta al sugo ed è fatta... ma bisogna fare attenzione, cari lettori inesperti: al momento di unire le reginette all'uovo e al formaggio, se la pasta è troppo calda c'è il rischio che le uova si rapprendano, se invece è troppo fredda l'albume potrebbe restare crudo. Inutile dire che quest'ultima avvertenza, presente minacciosa sulla nostra bibbia culinaria, è stata spavaldamente ignorata (anche perchè il modo per stabilire se la pasta fosse troppo calda o troppo fredda era e rimane un mistero per noi)! Comunque, il risultato è stato ugualmente ottimo!
E dopo tanta fatica, ce l'abbiamo fatta: il primo è in tavola...
...e finalmente SI MANGIA!!!
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